Ciao!
Sta per finire una settimana di caldo che sembrava interminabile, dei disagi in tutta Italia e del cambiamento climatico che è diventato crisi climatica sapete già, rieccoci con quello che probabilmente sarà l’ultimo episodio prima di una breve pausa estiva necessaria per chi scrive e anche per chi legge.
Ci deve essere un motivo se Substack, la piattaforma che ospita questa newsletter, ha deciso di dare la possibilità di pagare per ricevere dei contenuti, attraverso la sottoscrizione di abbonamenti mensili o annuali. Tutto questo giro di parole per dirti che puoi farlo anche tu:
In questa newsletter si è parlato spesso delle ‘trattative’ per prossime edizioni di Europei e Mondiali di calcio e la notizia della candidatura congiunta di Italia e Turchia per Euro 2032 arricchisce la vicenda di un nuovo e probabilmente decisivo capitolo, assolutamente inatteso, che sa di compromesso per far sì che entrambe - con dei limiti evidenti relativi alle rispettive proposte, gli impianti per quanto riguarda l’Italia e lo scetticismo occidentale per quanto riguarda la Turchia, che invece come impianti è messa benissimo - possano arrivare a quello che è un obiettivo comune inseguito da tanto tempo evitando di sfidarsi fino ad ottobre, quando la UEFA deciderà sull’assegnazione. Ovviamente la metà delle sedi indicate in un primo momento (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Genova e Verona) rischia il taglio. La decisione della Turchia di concentrarsi esclusivamente su Euro 2032, così come quella dell’Italia arrivata ormai oltre un anno fa, ha di fatto garantito a Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda ed Irlanda del Nord di poter ospitare Euro 2028, in assenza di altre contendenti.
Un altro tema ricorrente riguarda le statue. Nelle vicinanze dell’Emirates Stadium di Londra ne è stata collocata una sesta dopo quelle che raffigurano Ken Friar, Herbert Chapman, Tony Adams, Dennis Bergkamp e Thierry Henry: il protagonista è un’altra leggenda dell’Arsenal, Arsène Wenger:
Anche delle body cam si è parlato più volte qui dentro, specialmente dopo alcuni esperimenti avvenuti in occasione di partite amichevoli. In settimana ne sono state utilizzate due durante Newcastle-Aston Villa, una sul corpo di Bruno Guimarães e una su quello di Youri Tielemans, mentre un’altra su quello del portiere Mark Flekken durante la gara tra Brentford e Fulham.
È nata Radio TV Serie A con RDS: dando un’occhiata veloce al cast, al palinsesto e all’offerta dei contenuti, non se ne sentiva di certo il bisogno!
Che bello vedere Lionel Messi sorridente, trascinante, capace di fare piangere per l’emozione David Beckham e di rivoluzionare in pochi giorni la storia di una seppur giovane franchigia che aspetta di farlo esordire in Major League Soccer. L’Inter Miami si sta godendo le sue reti e i suoi assist in una competizione poco conosciuta come la Leagues Cup. In Florida l’argentino ha ritrovato Sergio Busquets, Jordi Alba, forse pure Andrés Iniesta che manco a farlo apposta si è svincolato da poco. Dopo il debutto con gol contro il Cruz Azul avrebbe potuto dedicare la vittoria a chiunque o anche fregarsene del tutto, invece ha voluto solidarizzare con Ian Fray, un ventenne compagno di squadra reduce da un nuovo brutto infortunio al ginocchio:
Dopo la seconda apparizione ha mostrato una nuova esultanza: inizialmente secondo qualcuno sembrava potesse voler dire ‘hold my beer’ ma in fondo Messi non è tipo che ha bisogno di bullarsi per aver segnato dei gol, e invece pare sia ispirata al personaggio di Thor, ma non perché l’argentino si senta una divinità ma perché si tratta di uno dei personaggi preferiti del figlio Thiago:
Forse se ne era già parlato qualche tempo fa, comunque dopo un periodo un po’ buio il tennis statunitense sta vivendo un grande momento, almeno secondo le classifiche: ad oggi ci sono ben dieci tennisti tra i primi 62 del mondo, e due tra i migliori 10: Frances Tiafoe e Taylor Fritz. Dopo il recente exploit di Christopher Eubanks, ai quarti di finale di Wimbledon, la scorsa settimana si è messo in luce, verrebbe da dire dal nulla, Alex Michelsen: il giovane californiano è arrivato fino in finale all’ATP 250 di Newport, prima di uscire sconfitto da Adrian Mannarino. Oggi è numero 140 del mondo, ne sentiremo parlare nuovamente in futuro:
Si è parlato di Nick Kyrgios, per varie ragioni: il tennista australiano, che nei giorni scorsi avrebbe per l’ennesima volta confermato di volersi ritirare nel giro di qualche anno (“Ho 28 anni, ma con tutto l’alcool e le feste è come se ne avessi 57”) e ha nuovamente rinviato il suo rientro in campo, cancellandosi dall’ATP 500 di Washington, torneo che aveva vinto nel 2022. Nel frattempo si è fatto tatuare tutta la schiena con dei Pokemon.
Pablo Cuevas ha 37 anni, non gli resta moltissimo da giocare nel circuito: nelle qualificazioni dell’ATP di Umago il tennista uruguaiano ha replicato uno dei suoi punti più indimenticabili, suo marchio di fabbrica (qui per vederlo da un’altra prospettiva):