Ciao!
Chi ha approfittato del 25 aprile e dell’1 maggio per fare qualche giorno di vacanza e chi si è fatto distrarre dalle polemiche sull’armocromista di Elly Schlein potrebbe essersi perso un po’ di cose successe in settimana, riassunte qui sotto.
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In occasione della partita tra Olympique Lyonnais e Olympique de Marseille sono state organizzate delle grandi celebrazioni in memoria dello chef Paul Bocuse, scomparso ormai più di cinque anni fa. Monsieur Paul è stato protagonista della coreografia organizzata dai gruppi del tifo organizzato della Virage Nord, e qualche giorno prima su una delle pareti dello stadio della città francese è stato anche realizzato un grande murales che lo raffigura, svelato davanti agli 80 dipendenti del suo ristorante. Non è la prima volta che i tifosi transalpini omaggiano Bocuse, che ha ispirato anche il colletto della prossima maglia del Lione:
Un calciatore islandese, Albert Guðmundsson, e una trasferta nelle vicinanze di Padova, a Cittadella, hanno ispirato questo video postato sui canali social del Genoa (reference):
Una delle giocate più belle di tutta la stagione è quella di Alexander Isak del Newcastle contro l’Everton:
Ironia della sorte, il Burnley ha matematicamente chiuso al primo posto in classifica vincendo in casa del Blackburn, tra una presa in giro ed un’altra complicando e non poco la loro corsa verso i play-off. Della rivalità tra i due club ne avevo accennato a giugno, anche per via del dualismo tra gli allenatori Jon Dahl Tomasson e Vincent Kompany. Dopo quella del Burnley, in settimana è anche arrivata anche la promozione dello Sheffield United, mentre Luton Town e Middlesbrough sono già certe di partecipare agli spareggi per andare in Premier League. Restano due posti da assegnare negli ultimi centottanta minuti di campionato (all’ultima giornata c’è Millwall-Blackburn e Swansea-West Bromwich Albion):
Alla fine la Youth League 2022/2023 l’ha vinta l’AZ Alkmaar, 5-0 all’Hajduk Spalato.
Cosa aggiungere sulla replica di Giannis Antetokounmpo alla domanda di Eric Nehm di The Athletic, destinata a essere citata e riproposta a lungo anche in altri contesti: senza entrare nel merito di ciò che ha risposto il giocatore dei Bucks (su cui comunque in molti nei giorni scorsi hanno voluto sottolineare la differenza tra il concetto di fallimento e quello di fallimento sportivo) abbiamo semplicemente bisogno che si evolva la comunicazione tra atleti e giornalisti e di assistere sempre meno a scambi di opinioni e dibattiti preconfezionati e vuoti, su cui serve uno sforzo da parte di entrambe le parti.
A due settimane dall’uscita dalla top 100 di Fabio Fognini, un altro tennista ligure invece è riuscito ad entrarci per la prima volta: dopo un anno in crescendo, in cui ha vinto tre tornei Challenger e disputato le Next Gen ATP Finals di Milano, il ventiduenne Matteo Arnaldi ha ottenuto al Masters 1000 di Madrid gli ultimi punti necessari per figurare tra i primi cento tennisti del mondo. Il tennista azzurro sarebbe entrato in top 100 già dopo aver battuto Benoît Paire al primo turno, ma al secondo ha addirittura eliminato un’irriconoscibile Casper Ruud e dunque lunedì sarà minimo numero 97. A differenza di Madrid, dove è dovuto passare dalle qualificazioni, Arnaldi disputerà gli Internazionali d’Italia di Roma grazie ad una wild card.
Dal 2025 spariranno i giudici di linea nel tennis.