Ciao!
L’episodio 185 dovrebbe essere stato il primo scritto di lunedì, mentre questo il primo online di venerdì, che vale anche come recap per chi è già in vacanza e non è andato oltre la notizia della separazione di Alvaro Morata e la moglie e il calciomercato. Ma d’altronde, c’era da fare il punto sulla fine di Parigi 2024: tra 1428 giorni inizia Los Angeles 2028. E poi, in estate, si sa: un giorno vale l’altro.
Inutile girarci attorno: si è conclusa una grande edizione dei Giochi Olimpici per l’Italia, sia per il bottino finale che per ciò che è successo durante le due settimane di gare (in cui gli atleti azzurri hanno sempre vinto almeno una medaglia al giorno), che per la conclusione. L’oro delle ragazze della pallavolo sa tanto di chiusura di un cerchio per tante vicissitudini legate sia questa disciplina nel nostro Paese, che ad alcuni protagonisti in particolare, negli ultimi anni. L’immagine più emozionante: la palermitana Miriam Sylla e la bresciana Anna Danesi che si scambiano la medaglia durante la premiazione, dopo una finale quasi noiosa stravinta contro le statunitensi:
A proposito di Palermo e Brescia, una piccola considerazione numerica sulla provenienza delle medaglie azzurre che, se interpretata razionalmente, può fare riflettere. E sì, so bene che il taekwondoka Simone Alessio è calabrese anche se conteggiato come toscano. Mi è sembrato curioso che tra gli 80 atleti e atlete che hanno vinto una medaglia a Parigi 2024, nessuno sia nato a Milano.
Se l’Italia è rimasta nona nel medagliere (vinto in extremis, e solo grazie agli argenti, dagli Stati Uniti grazie all’ultima gara in programma, la finale di pallacanestro femminile ottenuta di un solo punto contro la Francia) nonostante le 40 medaglie e i 25 quarti posti, la ‘colpa’ è anche del rendimento di chi l’ha preceduta:
L’Olanda, ad esempio, non era mai andata così bene. Gli Oranje, che hanno chiuso in bellezza con il trionfo nella maratona femminile, hanno ritoccato il record di ori (12) senza invece migliorare il primato di medaglie (che rimane 36, ottenuto a Tokyo 2020). La più grande risorsa del Paese, che non arriva a venti milioni di abitanti, è stato il canottaggio, con otto medaglie tra cui quattro d’oro. Gli altri primi posti sono arrivati dalla staffetta 4 x 400 metri mista, dal basket 3 x 3 maschile, dal ciclismo su pista (due portano il nome di Harrie Lavreysen), dalla 10 km di nuoto femminile, dalle ragazze della vela e dall’hockey, sia maschile che femminile.
Un recap fatto bene dei 25 highlights di questi Giochi Olimpici.
Promemoria: dopo Los Angeles 2028 i Giochi Olimpici estivi si svolgeranno a Brisbane nel 2032. Ancora da assegnare quelli del 2036, con quattro candidature: Indonesia, Turchia India e Cile. Intanto nelle scorse ore la Polonia, attraverso il suo Presidente del Consiglio dei Ministri Donald Tusk, ha annunciato di voler ospitare le Olimpiadi del 2040 o 2044.
Per concludere, la pugile Angela Carini è diventata testimonial di Webuild, la società incaricata della costruzione del Ponte sullo Stretto. Non solo lei, per la cronaca, ma anche altre atlete azzurre che hanno appena partecipato ai Giochi Olimpici come la velista Caterina Banti, la judoka Alice Bellandi e le velociste Zaynab Dosso e Antonella Palmisano.
La Spagna è arrivata quindicesima nel medagliere, con cinque ori. Uno di questi è arrivato con la vittoria del torneo di calcio maschile contro padroni di casa della Francia, decisa da un calciatore del Rayo Vallecano. Per il calcio iberico si conclude dunque un estate 2024 inverosimile, preceduta dai successi nell’Europeo (14 luglio) e in quelli Under 19 sia maschile, anch’esso contro la Francia, che femminile, contro l’Olanda (entrambi arrivati il 28 luglio).
Negli ultimi giorni sta girando tanto su X l’immagine della nuova maglia dell’iraniano Mohammadjavad Hosseinnejad, neo acquisto della Dinamo Machačkala. Pare si tratti di un fake, comunque è già bastato per uscire fuori i paragoni con lo storico retro casacca di Jan Vennegoor of Hesselink. Purtroppo pare che invece ci sarà scritto solamente Javad:
Ancora maglie da calcio: non che in Inghilterra quello della contraffazione sia un problema così come lo è in Italia (l’anno scorso, il Presidente del Napoli si era rifiutato di autografarne una ‘pezzottata’), ma intanto lo Sheffield Wednesday, club della seconda serie, ha diffidato i suoi tifosi dall’entrare allo stadio con divise non originali: “Chiunque venga trovato a indossare una maglietta falsa all'interno di Hillsborough potrebbe essere invitato ad andarsene”.
L’immagine della settimana, senza se e senza ma, ma soprattutto non fake: Travis Scott arrestato (non è una novità) a Parigi con addosso una maglia della Juventus (anche questa non è una novità), la numero 12 di Antonio Chimenti stagione 2004/2005:
A proposito di rapper americani e maglie da calcio, c’è qualcosa di più profondo tra Drake e il Venezia.
Il più bel punto (non valido) di sempre? Esegue Alexander Bublik: