Ciao! Newsletter eccezionalmente scritta e inviata di domenica a Giochi Olimpici conclusi, anche perché di una settimana eccezionale si è trattato, non solamente per il caldo ma per tutte le emozioni vissute durante la seconda metà delle Olimpiadi di Tokyo. Siamo sinceri, nessuno avrebbe immaginato che la spedizione azzurra, quella che per giorni era stata frettolosamente etichettata come fallimentare, sarebbe riuscita a farci godere in maniera così esagerata e così costante, per 16 giorni di fila con picchi di incredulità e delirio sportivo grazie ad alcune imprese neanche lontanamente immaginabili che sono riuscite a sovrastare anche alcuni colpi di scena epocali come l’addio di Lionel Messi dal Barcellona, quello di Valentino Rossi dalle corse e quello, probabile, di Romelu Lukaku dall’Inter.
Ci sarebbero moltissime storie olimpiche da approfondire (Allyson Felix, Simone Biles, Tom Daley, Krystsina Tsimanouskaya, Artur Naifonov, Quan Hongchan, Eduardo Alvarez, Nelly Korda e Andrew Hoy, gli sportivi del Qatar, la Nazionale di calcio femminile del Canada che vince l’oro grazie a un rigore di Grosso, le prime medaglie di sempre per San Marino, Turkmenistan e Burkina Faso); tante immagini da riguardare tipo questa o questa o questa o questa ancora; qualche altra vicenda interessante successa nei giorni scorsi da riproporre (Gianluigi Buffon si è dichiarato ‘anarchico-conservatore’, la nuova maglia del Red Star coi badge intercambiabili disegnata da Daily Paper, il nuovo logo del Foggia, il Manchester United cambierà nome su Football Manager) ma forse è meglio fermarsi un secondo a riflettere per dare la giusta dimensione alle cose appena successe. Gli atleti italiani hanno vinto 40 medaglie (più dei tedeschi e dei francesi) in 19 discipline diverse (sulle 41 nelle quali concorrevano), 65 di loro tornano con una medaglia al collo (7 ne hanno due), il cui colore conta relativamente. Numeri e record a parte, probabilmente si è trattato della migliore Olimpiade di sempre, delle due settimane più intense nella storia dello sport italiano, alcuni di questi successi non verranno mai più replicati. Trionfi eterni, inequivocabili e universalmente riconosciuti. L’unica cosa che voglio fare è nominare uno per uno tutti quelli che mi hanno fatto commuovere, chi ha vinto i 100 metri di atletica e chi il kata, il karate virtuale, e quindi grazie Luigi Samele, Vito Dell’Aquila, Elisa Longo Borghini, Odette Giuffrida, Mirko Zanni, Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri, Manuel Frigo, Diana Bacosi, Daniele Garozzo, Maria Centracchio, Rossella Fiamingo, Federica Isola, Mara Navarria, Alberta Santuccio, Giorgia Bordignon, Federico Burdisso, Bruno Rosetti, Matteo Castaldo, Marco Di Costanzo, Matteo Lodo, Giuseppe Vicino, Aldo Montano, Luca Curatoli, Enrico Berrè, Stefano Oppo, Pietro Ruta, Valentina Rodini, Federica Cesarini, Gregorio Paltrinieri, Martina Batini, Erica Cipressa, Arianna Errigo, Alice Volpi, Lucilla Boari, Simona Quadarella, Irma Testa, Mauro Nespoli, Antonino Pizzolato, Gianmarco Tamberi, Marcell Jacobs, Vanessa Ferrari, Caterina Banti, Ruggero Tita, Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon, Jonathan Milan, Manfredi Rizza, Massimo Stano, Elia Viviani, Viviana Bottaro, Antonella Palmisano, Luigi Busà, Filippo Tortu, Lorenzo Patta, Fausto Desalu, Abraham Conyedo, Martina Centofanti, Alessia Maurelli, Martina Santandrea, Agnese Duranti e Daniela Mogurean. Grazie anche a tutti quelli che il podio l’hanno sfiorato e a chi ha dato tutto.
La scorsa settimana ho fatto addirittura 3 piccoli refusi, che mia madre mi ha puntualmente segnalato e che molti di voi avranno sicuramente notato, li ho già corretti ma soprattutto mi dispiace. Forse staccherò la spina qualche giorno anche io e quindi non so quando ci risentiremo. A presto!