Ciao, è passata un’altra settimana, la volta scorsa avevo scritto ‘ultima di ottobre’ e invece ecco un’altra mail. I 60 anni di Maradona, 106 gol tra Champions League ed Europa League, Lorenzo Sonego che ha battuto Novak Djokovic a Vienna. E poi la storia di Gianluca Lapadula convocato dal Perù l’avete letta tutti, e allora passiamo ad altro.
- Oggi è il compleanno di Guti e allora per iniziare è obbligatorio riguardare ‘el taconazo’, l’assist più geniale che io ricordi.
- Si sono giocate nuovamente le coppe europee, e al Gewiss Stadium di Bergamo per la prima volta una gara di Champions League, Atalanta-Ajax: guardavo un po’ di foto della partita e sono rimasto sconvolto dagli affreschi del soffitto della tribuna centrale, tra cui riconosco lo stemma della città, in mezzo. Voi ne eravate al corrente? Ci sono sempre stati o sono spuntati dopo i recenti restyling? Ho cercato info ma ho trovato poco, se qualcuno sa qualcosa vorrei saperne di più, grazie.
- Moise Kean ha segnato le sue prime due reti in Champions League, diventando il 36esimo calciatore italiano a segnare almeno un gol nelle ultime dieci stagioni, preliminari esclusi. Una lista che comprende anche gente come Federico Piovaccari, Leandro Greco e Giulio Donati.
- Spoiler: appena dimessosi da Presidente del Barcelona, Josep Maria Bartomeu ha dichiarato che il club catalano ha già aderito alla tanto chiacchierata (e sempre puntualmente smentita, o dichiarata un’idea noiosa) Superlega Europea.
- In scia di ciò che sta facendo ormai da mesi Marcus Rashford in Inghilterra (su cui andrebbe aperta un’ampia parentesi per parlarne più a fondo), anche Raheem Sterling e Mesut Özil hanno deciso di combattere in prima persona contro la povertà alimentare infantile a sostegno dei più bisognosi. Bravi.
- Poche settimane fa aveva annunciato la partecipazione a MasterChef Celebrity in Uruguay, adesso Alvaro Recoba ha svelato su Instagram la sua collezione, ad edizione limitata, di bottiglie di vino. Si comprano qui.
- Discorso fatto tante volte: quanto sarebbe forte il Suriname se tutti gli olandesi decidessero di optare per la loro Nazionale d’origine? Ad oggi potrebbero teoricamente farne parte Virgil Van Djik, Sergiño Dest, Georginio Wijnaldum, Justin Kluivert e tanti altri bei players.
- A proposito di calciatori orange: il collettivo di street artist olandesi Kamp Seedorf è tornato al lavoro, questa volta raffigurando sulla facciata del vecchio Olympisch Stadion di Amsterdam tre giovani dell’Ajax molto promettenti: Ryan Gravenberch, Kenneth Taylor e Brian Bobbey. KLAAR VOOR DE TOEKMST, letteralmente ‘pronti per il futuro’.
- Una storia di qualche giorno fa: la Federazione calcio di Andorra ha espulso il proprio storico capitano Ildefons Lima impedendogli di diventare il secondo giocatore, dopo Litmanen, capace di giocare in quattro decadi diverse.
- Sembrerebbe che la prossima ‘City Edition’ jersey dei Brooklyn Nets sarà ispirata a Jean-Michel Basquiat:
- A Store Like 94 e Cult Kits hanno messo in vendita due magliette pazze di quelle che sembrano prese dalle bancarelle fuori dallo stadio, dedicate a Francesco Totti e Paolo Maldini. Si possono pre-ordinare qui.
- Sullo scorso numero di SportWeek è uscita una lunga intervista al centrocampista norvegese della Sampdoria, Morten Thorsby: non si parla di calcio ma di clima, macchine elettriche e neve a Oslo. Se non avete modo di recuperare il cartaceo e non siete abbonati ai contenuti premium di gazzetta.it, usate questo link.
- Altre interviste della settimana: Stefano Semeraro ha chiacchierato con Jannik Sinner su La Stampa (qui) mentre su Esquire si parla di Lorenzo Musetti, che si è preso addirittura la copertina del numero di novembre che è appena uscito in edicola.
- Restando in tema riviste: dall’Inghilterra, è uscito il primo numero di PENALTY MAGAZINE, sembra interessante.
- E’ da un po’ che non vediamo più i tifosi negli stadi, purtroppo. Nel frattempo a Spalato il gruppo ultras Torcida, considerato il più vecchio d’Europa, ha festeggiato il loro 70esimo anniversario dalla loro nascita.
- Da qualche giorno è uscito su Netflix un documentario niente male sulla carriera di Guillermo Vilas che si chiama ‘Vilas: Tutto o niente’. Molto interessante soprattutto se conosci vagamente la sua storia come grande terraiolo negli anni ‘70 e ‘80 e sai poco sulla sua battaglia contro l’ATP.