Ciao!
La morte di Gigi Riva e i risultati di Jannik Sinner tra i grandi topic della settimana. Altro (oggi non tantissimo) qui sotto.
Le polemiche arbitrali potrebbero subire una nuova evoluzione visto il precedente stabilito in Belgio: la partita tra Anderlecht e Genk, disputata lo scorso 23 dicembre e finita 2-1 per la squadra di casa, verrà rigiocata dopo che il Consiglio Disciplinare del calcio professionistico belga ha accolto il ricorso della squadra ospite che aveva fatto notare un errore del VAR ad inizio gara.
Sabato scorso Cass Pennant è stato al MAPEI Stadium ad assistere, insieme ai tifosi della Reggiana, alla gara contro il Como. Pennant è stato uno dei più noti membri dell’Inter City Firm, storico gruppo di hooligans del West Ham, e in seguito è divenuto una figura molto nota anche a livello internazionale per aver scritto libri e preso parte a film sulla cultura del tifo anglosassone. Lui stesso ha spiegato il motivo della sua visita a Reggio Emilia: raccogliere fondi (c’è una campagna di crowdfunding online) affinché un giovane tifoso reggiano che ha da poco perso la mano a causa dell’esplosione di un petardo possa permettersi una protesi:
Non ho seguito tantissimo Coppa d’Africa e Coppa d’Asia, che hanno da poco visto terminare le rispettive fasi a gironi. L’unica riflessione che mi sento di fare è relativa non soltanto a queste due competizioni, ma vale anche per le altre che ultimamente hanno visto gonfiare il numero dei loro partecipanti (per quanto riguarda la Coppa del Mondo, ad esempio, le attuali 32 Nazionali in gara diventeranno 48 nell’edizione del 2026). Nel caso di Coppa d’Africa e Coppa d’Asia, l’allargamento ha permesso a squadre meno abituate di mettersi in mostra e potersi giocare le proprie chance (penso a Mauritania e Palestina, entrambe qualificate agli ottavi), ma con la previsione del passaggio turno di 16 squadre su 24 la sensazione è che la prima fase sia diventata quasi una formalità. Non sono il solo a pensarlo: Michael Cox lo scorso ottobre ne aveva scritto diffusamente in un articolo abbastanza critico su The Athletic in cui, riferendosi al format a 24 squadre, dice testualmente che si tratta di “un numero imbarazzante e illogico che crea troppe partite del girone con poco significato”. Questo sentimento forse è ancora più accentuato osservando il tabellone del torneo africano: ai quarti di finale ci sarà una squadra tra Egitto e Repubblica Democratica del Congo, due selezioni che hanno chiuso al secondo posto il rispettivo girone senza vincere nemmeno una partita delle tre disputate. Parlare di partite ‘inutili’ è sicuramente ingiusto, ma in un periodo in cui tutti gli addetti ai lavori si lamentano del sovraffollamento del calendario degli impegni stagionali forse bisognerebbe (o bisognava) ragionare diversamente. Ma non è l’unica grande perplessità dei tornei a 24 squadre, che difettano anche di logiche puramente matematiche in certi passaggi (sempre nello stesso articolo, viene fatto notare che molte nazioni ospitanti potrebbero avere difficoltà a organizzare un torneo così pieno di partite, le qualificazioni diventerebbero noiose e la qualità sarebbe diluita).
Si è giocata la finale della Copinha, la competizione calcistica giovanile più importante del campionato brasiliano di calcio. Qui se n’era parlato due anni fa quando a vincerla fu il Palmeiras di Endrick, questa volta ha trionfato il Corinhians in finale contro il Cruzeiro e il miglior giocatore del torneo è stato il classe 2005 Breno Bidon: ci sono alte probabilità che, come tanti suoi predecessori e nonostante il cognome, presto giocherà in Europa. Bidon e tanti altri compagni di squadra, secondo quella che ormai è una consuetudine, durante i festeggiamenti hanno deciso di indossare degli Oakley customizzati per l’occasione, proprio come usano fare tanti altri giovani calciatori di squadre brasiliane (lo avevo spiegato a inizio dicembre):
Gli annunci di calciomercato sui social network non sono di certo obbligatori, ma ormai sono una prassi consolidata per tutte le squadre. C’è chi ha deciso di pubblicare in una maniera standard e sempre riconoscibile, c’è chi ha intrapreso altre strategie puntando sull’originalità dei contenuti. Sarà che forse la fantasia ha anche un limite o che forse il trend sta scemando, ma l’impressione è che ultimamente i post geniali siano sempre meno frequenti. Tra le poche società che non perdono efficacia c’è il Genoa, che ha presentato l’arrivo di Giorgio Cittadini con la reference di un celebre album di Drake, 'If You're Reading This It's Too Late'. Il club ligure ha scelto di insistere sulla connessione tra calcio e musica, visto anche quanto successo pochi giorni prima con Emil Bohinen diventato ‘Bohinen Rhapsody’:
Cosa dire sulla seconda settimana degli Australian Open che nessuno abbia già detto, visto che ormai sono tutti diventati esperti di tennis? Nel frattempo, qualche giorno fa, dopo l’annullamento dell’incontro originariamente previsto per il 21 dicembre, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha comunicato che il prossimo 1 febbraio riceverà in Quirinale gli azzurri che hanno vinto la Coppa Davis, lo scorso novembre. Chissà che non ci possa essere un’altro successo da festeggiare…