Ciao!
Alla fine Twitter è ancora regolarmente in funzione, per fortuna. Immagino che stiate vedendo un po’ tutti quello che sta accadendo a Qatar 2022, ad eccezione di chi ha deciso di unirsi alla campagna di boicottare l’evento (peggio per loro!). Mi rendo conto che a volte - a maggior ragione nel corso di eventi che sono in grado di ottenere la ribalta internazionale - sia necessario protestare, cogliere l’occasione per sottolineare cosa non va nel mondo, condannare avvenimenti, comportamenti e decisioni prese da altri soggetti, ma la prima settimana dei Mondiali è stata un continuo di denunce, prese di posizione, gesti simbolici e provocazioni che - come si suol dire - la metà basta. Forse qui è il caso di parlare di cosa è successo ma che è stato inevitabilmente oscurato dalle notizie sulle fasce arcobaleno, sui giapponesi che lasciano puliti gli spogliatoi e su chi ha cantato l’inno nazionale iraniano.
Dopo la notizia del divieto di servire birra all’interno e in prossimità degli otto stadi che stanno ospitando Qatar 2022, arrivata a poche ore dall’inizio del torneo, Budweiser ha annunciato che la scorta che era stata destinata per tutta la competizione andrà al Paese vincitore. Il brand statunitense aveva pagato alla FIFA circa 75 milioni di dollari per un contratto esclusivo di fornitura e, anche se il divieto non riguarda la versione analcolica (la Bud Zero) che viene servita regolarmente, pare potrebbe chiedere un risarcimento parziale dell’accordo che riguarda la Coppa del Mondo 2026:
Uno tra i personaggi della settimana è stato sicuramente Hervé Renard, il commissario tecnico dell’Arabia Saudita capace di ribaltare la gara inaugurale contro l’Argentina e di scrivere una pagina di storia del calcio, non soltanto saudita. Su Qatartico c’è un bell’approfondimento sull’allenatore francese ad opera di Marco Maioli, Edoardo Buganza e Giulio Di Cienzo, da ascoltare per conoscerlo meglio ed andare oltre gli stereotipi sulla sua immancabile camicia bianca.
In Italia si parla di buttare giù San Siro, in Qatar c’è un’installazione ispirata proprio allo stadio milanese nei pressi di un centro commerciale appena fuori dal Khalifa International Stadium di Doha. Se ne sono accorti molti giornalisti che stanno seguendo la Coppa del Mondo:
Questo video dell’annuncio della formazione della Corea del Sud contro l’Uruguay fatto dal telecronista della Rai Dario Di Gennaro (e versioni simili sono state postate da decine e decine di altri account Twitter) ha quasi dieci milioni di visualizzazioni ed è facile capire il motivo. Senza alcuna intenzione di bersagliare l’operato dei giornalisti del servizio pubblico (anche perché, altrimenti andrebbe aperta una parentesi sul quell’assurdo programma in seconda serata, ‘Il Circolo dei Mondiali’, ma magari ci ritorneremo) mi chiedo solamente come sia possibile, sapendo da settimane di dover imparare a memoria i nomi e i cognomi dei calciatori sudcoreani - e forse bastava anche semplicemente leggerli correttamente - ridursi in questo modo?
Sabato scorso, in Germania, si doveva giocare il match di Fußball-Regionalliga (la quarta serie nazionale) tra il Türkgücü München e il Bayern München II. La partita è stata interrotta dopo che sono entrati in contatto i tifosi delle due squadre e le forze di polizia, complice uno striscione ritenuto una provocazione dai supporters del Türkgücü, club tedesco fondato da immigrati turchi. Un articolo di BILD spiega cosa è successo.
Molte squadre di club stanno impiegando la pausa dedicata ai Mondiali per delle amichevoli, molte organizzate all’ultimo minuto. La Roma aveva già da tempo in programma una tournée in Giappone e ha già esordito ieri sfidando il Nagoya Grampus (lunedì sarà il turno del Yokohama F·Marinos). E in occasione del primo match giocato al Toyota Stadium di Toyota, le due squadre hanno ufficializzato la nascita di una partnership strategica.
La scorsa settimana avevo parlato di Mohamed Ihattaren e della fine del suo breve rapporto professionale con Wesley Sneijder. Pochi giorni fa il calciatore olandese di proprietà della Juventus è stato arrestato a Utrecht e rilasciato poche ore dopo, per cause non molto chiare. Secondo il comunicato diffuso su Twitter del suo avvocato, Sander Janssen, si tratterebbe di un caso di parecchio tempo fa, e precisamente il coinvolgimento in una minaccia:
Avrete sicuramente visto la foto di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo che giocano a scacchi, realizzata da Annie Annie Leibovitz per Louis Vuitton. Quella postata sul profilo del giocatore portoghese ha raggiunto oltre 39 milioni di like:
Su Outpump c’è un’intervista di Claudio Pavesi a un antidivo come Marcelo Brozović (e infatti contiene un passaggio come “Ma quindi, cosa vorrebbe farsi chiedere Marcelo Brozović? Mmm… Fammi pensare. Probabilmente in realtà a volte vorrei che non mi chiedessero proprio nulla”).
Mentre i tennisti e le tenniste sono praticamente già quasi tutti in vacanza, a Malaga si stanno giocando le fasi finali della Coppa Davis 2022 e la Nazionale italiana è - un po’ a sorpresa - in semifinale. Nonostante le assenze per infortunio di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, che è comunque fisicamente al fianco della squadra in Spagna, gli azzurri hanno sconfitto 2-1 gli Stati Uniti (Lorenzo Sonego ha battuto Frances Tiafoe, Lorenzo Musetti ha perso contro Taylor Fritz, Fabio Fognini e Simone Bolelli hanno battuto Jack Sock e Tommy Paul) e adesso affronteranno il Canada e poi forse, chissà, l’Australia in finale. Per il successo italiano hanno contribuito anche le scelte del commissario tecnico statunitense Mardy Fish, che ha escluso Rajeev Ram (che in coppia con Joe Salisbury ha appena vinto le Nitto ATP Finals) e per questo è stato molto criticato dagli stessi tennisti:
Alle Nitto ATP Finals di Torino sono stati celebrati undici tennisti che si sono ritirati ufficialmente nel 2022 (e si, mancano Roger Federer, Andreas Seppi e Kevin Anderson). Riuscite a indovinarli tutti? La soluzione qui: