Ciao!
Ne sono successe di cose dall’episodio 188 ad oggi: la morte di Totò Schillaci celebrata anche in Giappone e quella di Luca Giurato, il dissing tra Fedez e Tony Effe, il clamoroso esonero di Daniele De Rossi e tutto quello che ne è conseguito poi nell’ambiente romano, il derby di Milano deciso da Matteo Gabbia e molto altro.
C’è un grande tema di cui si parla sempre più spesso, non solo nel mondo del calcio e soprattutto nelle conferenze stampa, oltretutto con orientamenti molto simili tra di loro: i calendari troppo fitti. Nei giorni scorsi a denunciare il numero sempre più alto di impegni nel corso dell’anno sono stati allenatori del calibro di Carlo Ancelotti (che ha avanzato una proposta interessante), Pep Guardiola, Didier Deschamps, Diego Pablo Simeone ed Enzo Maresca, e calciatori come Daniel Carvajal, Bernardo Silva, Kevin De Bryune, Heung-Min Son, Dayot Upamecano e Rodri. Quest’ultimo, che però in seguito alle sue dichiarazioni ha riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio destro e dunque dovrà stare fermo tutta la stagione, è stato tra i primi a parlare di un fantomatico sciopero che i calciatori avrebbero in mente di effettuare per protestare contro la situazione attuale, ormai divenuta insostenibile visto che gli eventi, per club e per Nazionali, continuano ad ampliarsi nelle dimensioni (vedi la nuova Champions League, i Mondiali 2026 che passeranno a 48 squadre e la Coppa del Mondo per Club del 2025). Il discorso relativo alla quantità di partite da giocare (anche se no, non è vero che si gioca di più adesso) ha riguardato anche il tennis, con le contrastanti dichiarazioni di Carlos Alcaraz (“Ci uccideranno”) e Jannik Sinner, che ha fornito una spiegazione molto saggia riguardo la gestione del problema. Non a caso la scelta di rinunciare a certi eventi sta permettendo all’attuale numero uno del mondo di bilanciare tornei, allenamenti, tenuta fisica ed attività extra-sportive e di arrivare alla vetta del ranking:
Ci sono molti tornei e il calendario è molto lungo, ma noi giocatori possiamo scegliere cosa giocare: se vuoi giocare un torneo lo giochi, altrimenti no, abbiamo ancora il potere di scelta. Quest’anno e l’anno scorso non ho giocato alcuni tornei perché volevo allenarmi. Bisogna fare delle decisioni.
I poster ufficiali delle partite di calcio troveranno sempre spazio su questa newsletter, dunque ecco quelli realizzati dalla scuola Penninghen per le otto gare di Champions League del Paris Saint-Germain, che ha già debuttato in casa contro il Girona. Non è la prima volta che il club francese si occupa di poster: quelli delle scorse stagioni sono in vendita qui:
Campi rovinati: a Wimbledon il terreno di gioco di Plough Lane si è allagato talmente tanto da provocare una serie di rigonfiamenti, per fortuna sistemati nel giro di poche ore grazie a varie donazioni (tra cui 15.000 sterline da parte del Newcastle United, contro cui la squadra di casa avrebbe dovuto giocare in Coppa di Lega e che ha invece ospitato l’incontro). Per rendere l’idea: “Abbiamo riempito quattro cisterne, ciascuna delle quali contiene 27.000 litri, ovvero oltre 100.000 litri”, ha dichiarato il direttore generale James Woodroof. Considerando che un rubinetto aperto consuma circa nove litri d'acqua al minuto, 100.000 litri equivalgono a un rubinetto lasciato aperto ininterrottamente per circa una settimana:
Anche a Belgrado è successo qualcosa al terreno di gioco dello stadio del Partizan: c’è un video che riprende un gruppo di persone entrate di nascosto che hanno dato fuoco al prato, spargendo pezzi di vetro. Il tutto la sera prima del derby contro la Stella Rossa, poi perso 0-4: secondo alcune ipotesi si sarebbe trattato degli stessi tifosi della squadra serba.
Bisognerà abituarsi senza Adrian Wojnarowski: il più noto insider nel mondo NBA, esperto come forse nessuno di trattative, ha deciso di lasciare ESPN e il mondo del giornalismo per intraprendere una carriera per certi versi insolita, quella come general manager della squadra maschile di basket di St. Bonaventure, l’università dello stato di New York in cui si laureò.
È bastato poco per riaprire una ennesima crepa tra Fenerbahçe e Galatasaray: a pochi giorni dal derby vinto 1-3 dagli ospiti, durante un’amichevole il commissario tecnico della Nazionale turca e del Panathinaikos Ergin Ataman (noto tifoso del Galatasaray) si è lasciato scappare un gesto poco gradito ai rivali cittadini, che prontamente hanno annunciato in un comunicato che “abbiamo deciso di non inviare atleti alla nostra Nazionale maschile durante il suo mandato in questo incarico, che richiede qualità indispensabili come rispettabilità e imparzialità”:
A proposito di Partizan e Panathinaikos, le due celebri quadre di basket insieme a Maccabi Tel Aviv ed Efes Istanbul sono state protagoniste del sesto Pavlos Giannakopoulos Tournament, che si è svolto nel celebre stádion Panathēnaikón di Atene, dove già l’anno scorso si erano svolti alcuni match di Coppa Davis. Una location già unica di per sé, che ha ospitato 42.000 spettatori:
Settimana da ricordare per il tennis cinese, che ultimamente è tornato a godere di buona salute grazie a Qinwen Zheng e che l’anno scorso è tornato a ospitare tornei ATP e WTA: questa settimana due giocatori sono arrivati in finale a Chengdu e Hangzhou e uno di questi, il diciannovenne Junchen Shang detto Jerry, ha vinto il titolo contro Lorenzo Musetti. Questa vittoria è la seconda di sempre per un cinese dopo quella di Wu Yibing nel 2023:
Mercoledì è tornata a sorridere anche Shuai Peng, che era diventata nota nel circuito per il suo record di sconfitte consecutive: a Pechino si è sbloccata dopo 23 k.o. di fila.
Settimana da ricordare anche per questo numero di Corentin Moutet, sempre ad Hangzhou: