Ciao!
Tra la formazione del nuovo governo e gli audio sul pranzo a base di pesce di Gubbio, stranamente non hanno trovato spazio le polemiche per l’assegnazione del Pallone d’Oro - la vittoria di Karim Benzema ha messo d’accordo più o meno tutti - ma è toccato lo stesso sentire e leggere critiche, lamentele e battute per la premiazione del Gran Galà del calcio AIC (!) e per la classifica dei cinquanta migliori allenatori del mondo stilata di FourFourTwo (!!!). Una questione genetica.
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Dopo aver vinto il Pallone d’Oro, Karim Benzema si è tolto alcuni sassolini dalle scarpe e si è ricordato delle recenti critiche provenienti dall’ex calciatore di Monaco e Paris Saint-Germain Jérôme Rothen:
Sono molto insofferente quando, soprattutto durante le trasmissioni delle partite di Serie A, tocca sentire gli interventi di ex arbitri oppure interi discorsi sul fantacalcio. In Inghilterra è andato in onda un esperimento interessante, forse favorito dal fatto che i protagonisti non si conoscevano granché: un botta e risposta tra due allenatori prima di una gara, ai microfoni Prime Video prima di Brentford-Chelsea (tra l’altro, le domande di Thomas Frank e Graham Potter sono tutt’altro che banali):
Nel giro di due settimane, in due partite di Championship si sono riscontrati problemi relativi ai pali delle porte. Durante Wigan Athletic-Cardiff City pare che uno fosse leggermente più alto dell’altro, ma la partita si è giocata regolarmente visto che sarebbe servito molto tempo per risolvere il problema. Qualche giorno dopo, a seguito di alcuni accurati controlli figli del caso precedente, è stato scoperto un difetto simile in una delle porte del MKM Stadium di Hull, e la partita tra Hull City e Birmingham City è stata rinviata di circa venti minuti in modo da limare l’altezza dei pali, più alti di appena due pollici:
Un articolo stupendo, uscito la scorsa settimana sul Guardian: The amazing true(ish) story of the ‘Honduran Maradona’.
‘Ongi etorri gurasoen etxera’, cioè ‘benvenuti a casa dei vostri genitori’. In occasione della sfida contro l’Atletico Madrid, alcuni tifosi dell’Athletic Bilbao hanno ricordato a tutti com’è avvenuta la fondazione del club madrileno, e cioè per mano di alcuni studenti baschi nel 1903:
La scorsa settimana avevo accennato del record di imbattibilità del Burgos, che è resistito ancora per altri novantaquattro minuti prima del gol subito nel derby contro il Club Deportivo Mirandés, ininfluente per il risultato visto che la squadra del momento è poi riuscita a segnare la rete della vittoria al dodicesimo di recupero. Il dato definitivo è quindi di 994 minuti con la porta inviolata, anche se non tutti attribuibili al portiere Churripi, che si è infortunato nel corso dell’ultimo match.
Il giovane allenatore italiano dell’Alanyaspor, Francesco Farioli, sta cercando su LinkedIn match analysts e talent scouts.
Diego Ribas da Cunha oggi ha 37 anni e gioca nel Flamengo. Subito dopo la conquista della Copa do Brasil contro il Corinthians ha sottratto il trofeo dalle mani dei compagni e ha voluto festeggiare con gli addetti alle pulizie del Maracanã:
Si sapeva già da qualche tempo, ma in occasione dell’Assemblea Nazionale di domenica è nata ufficialmente la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), che modifica l’attuale status di Federazione Italiana Tennis (FIT). La decisione sarà adesso sottoposta al vaglio della Giunta Nazionale del CONI: se approvata, il cambio di denominazione inizierà ad essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2023.
Prendendo in prestito una definizione trovata su Twitter, l’edizione in corso del Napoli Open di tennis ha fatto venire in mente il Fyre Festival, il festival musicale divenuto famoso per la sua catastrofica organizzazione. Inserito nel calendario ATP con una licenza annuale dopo la cancellazione della Kremlin Cup, il torneo di Napoli poteva vantare una location unica al mondo (il lungomare di Mergellina) e un’entry list di tutto rispetto, ma ha iniziato a far discutere prima ancora di iniziare a causa di alcuni problemi con la superficie (cemento outdoor) riscontrati dagli stessi tennisti e che ha costretto lo spostamento dei match di qualificazione al Tennis Club di Pozzuoli. Da quel momento è iniziata un’escalation di imprevisti ed errori mai visti a certi livelli, e che hanno inevitabilmente fatto il giro del mondo: l’arrivo di una nuova superficie da Firenze, diversa da quella prevista inizialmente anche a livello cromatico (di fatto questo torneo verrà ricordato per essere stato l’unico della storia disputato su ben tre superfici diverse: greenset per il tabellone singolare, supersoft per qualificazioni e doppio, e MapeCoat per gli allenamenti); il rinvio dei match serali a causa dell’umidità che ha reso scivolosi e pericolosi i campi; lo slittamento degli incontri (quelli di primo turno si sono conclusi giovedì) e il ritardo dell’uscita dei programmi; il caso del tennista colombiano Nicolás Barrientos buttato fuori dal suo albergo e la rottura di una condotta idrica nel quartiere che ha privato dell'acqua l’Hotel Esedra, dove risiedevano molti giocatori; il tifo da stadio contro gli avversari durante molte partite che hanno interessato tennisti italiani; i comunicati del direttore del torneo e i tweet dell’ufficio stampa, con a capo il noto giornalista Alessandro Alciato, che hanno a provato a difendere quello che era sotto gli occhi di tutti. A tutto ciò si aggiunge l’aspetto forse peggiore di tutta la settimana, e cioè il rifiuto della Federazione Italiana Tennis di concedere ad Andreas Seppi una wild card per celebrare al meglio l’addio alle competizioni del mitico tennista preferendo invece assegnare dei posti in tabellone ai giovani azzurri (Matteo Berrettini, Luca Nardi, Flavio Cobolli) in cerca di punti. Domani ci sarà la finale tra lo stesso Berrettini e Lorenzo Musetti, che contribuirà a far dimenticare tutto quello che è accaduto:
Dopo il padel qualche mese fa, il Court Philippe Chatrier del Roland Garros ha ospitato una partita di basket, quella di campionato francese tra Paris Basketball e AS Monaco (con oltre diecimila spettatori):
Settimana niente male per Paolo Banchero, il cestista scelto con la pick numero 1 dagli Orlando Magic allo scorso NBA Draft e che potrebbe un giorno vestire la maglia della Nazionale italiana: prima l’annuncio della firma con Jordan Brand (appena il quarto ambassador dopo Luka Dončić, Jayson Tatum e Zion Williamson), poi il debutto contro i Detroit Pistons definito senza mezzi termini HISTORIC (per trovare un rookie così bene all’esordio bisogna andare al 2003, e si trattava di LeBron James). Banchero ha fatto molto bene (20 punti e 12 rimbalzi) anche nella seconda uscita stagionale, contro gli Atlanta Hawks: